Articolo a cura di
Andrea Salvatore Livesu.
“
La musica è solo una parte della forma del suono…"
Nel cuore di
Sassari riapre dopo circa 30 anni di letargo il
Padiglione Tavolara ritornando ad essere di nuovo fruibile al pubblico con mostre ed eventi organizzati dalla
Fondazione Nivola.
Uno di questi eventi ha portato una ricarica di buone vibrazioni che passando da materia a materia ci ha fatto entrare in risonanza con i materiali di cui è composto il padiglione stesso. Nel dettaglio la
performance site specific “DYNAMIS>ENERGHEIA” dell’artista sardo
Fabio Tallo ci permette di sentire questa voce e non solo, unendo tradizione e tecnologia mostrandoci da vicino la composizione fisica della materia che compone l'interno dello stabile con annessa mostra di reperti per renderci testimoni di questo contatto. L'artigianato è una nobile forma d'arte fin dall'antichità e noi nel presente abbiamo il compito di tramandarla alle persone del futuro.
Una performance
audio/video quella di Fabio che amplifica il concetto di arte. Il brano musicale è completamente
campionato in loco nei tre giorni della residenza artistica a Sassari e partendo dalle vibrazioni che si propagano dalla materia solida, materiali che devono essere toccati per entrare in una vera sintonia con loro, aprono nuove prospettive per farci innamorare di nuovo della materia e per capire la tensione dell'opera in bilico tra astratto e concreto come un espediente narrativo, riuscendo a sfruttare l'astratto in concreto. Concreto dal punto di vista estetico per la concretezza della materia che nella sua complessità di forma che può avere una deriva astratta. L'obiettivo di questo lavoro è di attribuire nuova forma attraverso leve concettuali e materiche.
La scoperta del suono sul momento, le vibrazioni che sono raccolte e rielaborate grazie alla tecnologia dei nostri tempi nascono dal profondo dei materiali che compongono le cose che tutti conosciamo e che ci circondano, dagli ambienti naturali a quelli antropici, le stesse strutture architettoniche possono in questo contesto riscoprire, tramite un altro punto di vista, che la materia fisica stessa è la base dell'artigianato e ci manda un messaggio. Per fare questo bisogna ascoltare “la voce della materia”, spiega Fabio Talloru durante il talk preliminare, che possiamo percepire come suoni che arrivano alle nostre orecchie provenire dal marmo, dal legno, dalla ceramica, dall’alluminio, dal vetro, dai materiali da costruzione del padiglione che a contatto del tocco delle mani vibrano emettendo un suono che viene registrato, che possiamo avere solo in condizioni di pienezza di materiale in un gioco forza tra astratto e concreto per trasformare il padiglione in materia sonora, che in un senso propriamente fisico e scientifico entra in contatto tramite un'ottica digitale ad immersione a olio che tocca il vetrino con i materiali tipici dell’artigianato sardo. Parliamo di lana grezza di pecora, della lana cotta, di limatura di ferro, di argilla rossa, di ceramica, di sughero, del lino, di materiali classici della tradizione che compongono la collezione
FACCIO CON LA MENTE/PENSO CON LE MANI esposti al padiglione.
Noi da non artigiani possiamo godere della dimensione estetica della materia e questa vibrazione è il punto di contatto tra la materia che compone l'artigianato sardo e la materia che compone il padiglione Tavolara. In questo lavoro concettuale, astratto, si ritrovano ad avere una nuova funzione che cambia la prospettiva, cambia la materia in una nuova forma, anzi in diverse forme che in qualche modo sono quasi curative in un epoca in cui ci stiamo diseducando in generale a guardare le nuove prospettive, aspettando che siano gli altri, gli specialisti, anziché farlo da noi stessi per scoprire delle cose diverse rispetto all'uso che ne è stato fatto di quella materia.
Il tema della reperibilità di elementi sul mercato a basso costo in una sorta di amore per tutto ciò che va in
obsolescenza programmata perché potrebbe essere tranquillamente qualcos'altro, racconta Fabio: "
Parliamo di amplificazione, quei suoni esistono, semplicemente non li possiamo percepire nella loro dinamica di frequenze con le nostre orecchie che però con l'ausilio della tecnologia moderna, possiamo farlo senza spese eccessive.
Imparare a trattare la materia del suono utilizzato dispositivi che possediamo come gli smartphone cha captano frequenze interessanti tramite il suo microfono, in un discorso non di sola qualità di microfono ma di volontà di esplorare quello che registra, perché per mezzo di determinati software, anche semplici, possiamo manipolare in senso metaforico in digitale nei passaggi intermedi dopo la campionatura, scaricare su pc, immettere nel software ed elaborare per ascoltarlo". Il suono si veicola tramite l'aria e con comuni microfoni di vario tipo si può trovare la giusta amplificazione, che in secondo passaggio viene sintetizzato, rimodulato e riprodotto a contatto di un microscopio con una lente a contatto che esplorerà, vibrando a ritmo, un mondo invisibile ai nostri occhi. Sono nuove prospettive per tornare a innamorarci della materia, per capire quante cose ha dentro questa materia, in una continua tensione dell'opera tra astratto e concreto come un espediente narrativo.
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DYNAMIS>ENERGHEIA" è una performance che amplifica i sensi di vista ed udito, tra passione e tecnologia, è un punto di vista interessante da approfondire con maggiore applicazione, coltivando un metodo applicativo per non annoiarsi mai perché sono infinite le basi di partenza di provenienza del suono e sono infinite le manipolazioni digitali e non, sempre diverse per ognuno di noi, che siamo artisti, artigiani o comuni appassionati fruitori d'arte.