Il nostro
Fabio Piccioni poco prima delle festività natalizie è andato al
Teatro Margherita di Bari a visitare l'edizione 2022 del
World Press Photo, il concorso di
reportage più famoso al mondo. A distanza di quasi 70 anni dalla sua fondazione, World Press Photo è ancora oggi tra le maggiori organizzazioni no-profit indipendenti che attraverso informazioni e inchieste promuove in tutto il mondo un
fotogiornalismo di alto livello.
Quest'anno, per la prima volta, il WPP ha modificato la propria
strategia di valutazione modificando i criteri di partecipazione e selezione facendo in modo che
tutti i continenti del mondo siano rappresentati con lo stesso peso. Si parte da una giuria regionale per poi continuare con la
giuria globale composta da N'Goné Fall, Tanzim Wahab, Simona Ghizzoni, Ernesto Benavides, Jessica Lim e Clare Vander Meersch. E così quest'anno sono stati oltre
6000 i partecipanti al concorso provenienti da Africa, Asia, Europa, Oceania, Nord e centro America, Sud America e Sud-est Asiatico. Sono tante anche le testate e
agenzie giornalistiche coinvolte: AP, NYT, Le Monde, El Paìs, Reuters solo per citarne alcune.
I più grandi
eventi mondiali del 2021 sono stati documentati e portati a conoscenza del grande pubblico attraverso il lavoro prezioso di tantissimi fotografi. Tra i tantissimi citiamo Amber Bracken, Matthew Abbott, Lalo de Almeida, Isadora Romero, Konstantinos Tsakalidis, Nanna Heitmann, Guillaume Herbaut, Jonas Bendiksen, Sodiq Adelakun Adekola, Faiz Abubakr Mohamed, Rijasolo, Fatima Shbair, Bram Janssen, Kosuke Okahara, Ismail Ferdous, Louie Palu, Yael Martìnez, Irina Werning, Isadora Romero, Abryansiah Liberto e Ta Mwe.
La
kermesse fotografica non vanta solo il famoso concorso ma ha un sacco di attività collaterali come
talks, letture portfolio e workshop di grande qualità. Tra i lettori citiamo Marco Mastrandrea, Pieter Freibeuter, Alessandro Coppola, Giuseppe Sansonna, Manu Brabo e Fulvio Bugani.
Nella magnifica
cornice sul mare del teatro in stile liberty, ri-edificato nel 1914 a seguito del violento incendio che lo rase al suolo, l'opera di Francesco de Giglio è l'
unica struttura teatrale in cemento armato su palafitte di tutta Europa. Gli spazi interni accompagnano il visitatore lungo il
percorso espositivo, fruibile anche senza ordine preciso, tra i tantissimi lavori esposti. I formati variano da lavoro a lavoro ed in linea di massima sono molto generosi. L'
illuminazione è ben pensata, essenziale e riposante ma allo stesso tempo in grado di fornire al visitatore la luce necessaria per poter leggere le tantissime informazioni disposte lungo la mostra e cogliere le sfumature azzurre provenienti dalle grandi vetrate sul mare.
In chiusura, riteniamo fondamentale sottolineare l'importanza che eventi di questa portata vengano
dislocati fuori dai centri tradizionali che di norma ospitano la maggior parte degli eventi fotografici in Italia, dando spazio e risalto a un territorio che nulla ha da invidiare alle regioni del nord.
Ad accompagnare l'articolo ecco qualche
istantanea scattata con un telefonino.