“Prima Roccia/Installazione Ambientale” è un lavoro che riflette sullo sfruttamento ambientale. In
contrapposizione al trattamento smisurato e ingiustificato dei territori, conducendoli alla rovina e
all’abbandono, il lavoro propone una dimensione di aridità, avversione e impraticabilità: situazione
finale del processo di snaturamento del territorio. L’installazione, organizzata presso il borgo
minerario dell’Argentiera, più precisamente nella zona del pozzo Podestà, si compone di due parti.
La prima parte comprende la pietra, lo scisto, tipica del luogo. Essa ha un peso, differente forma e
dimensione, e riporta a quell’ambiente in cui l’uomo non ha possibilità di adattamento, viene
respinto grazie alla forza di questo conglomerato, di questa unione. La seconda consiste nella parte
grafica: una tela grezza di circa due metri per tre, su cui figura un frottage ricavato da una parete
rocciosa, realizzato con del carboncino. Si tratta di un elemento grafico e collaterale che riporta ad
una ferita visiva.